Sono innamorato

Sono innamoratoooo…!

Espressioni quali “perdere la testa”, “camminare a tre metri da terra” e altre simili ci segnalano la condizione tipica dell’infatuazione che si caratterizzata perché compaiono euforia, eccitazione, bisogno costante quasi ossessivo della presenza dell’altro, difficoltà a dormire, riduzione o aumento dell’appetito. L’innamoramento è un momento magico che a tutti appare unico e irripetibile, caratterizzato dalla spontaneità e intensità dei sentimenti. È un momento nel quale si perde la padronanza di sé e si riduce la capacità critica e valutativa tanto che il partner viene idealizzato, e considerato senz’altro la migliore persona che potevamo incontrare. La persona amata appare ricca di potenzialità, oltre che essere quella persona che è perfettamente uguale al modello del partner che si stava cercando.

Un libro, un film, le parole di una canzone, profumi particolari, incorniciano questa atmosfera idilliaca, favorendo la simbiosi, la fusione con l’altro. In questa prima fase del rapporto è facile proiettare sulla persona amata i propri desideri e le proprie aspirazioni, vedere solo quello che si vuole vedere. L’amato riempie i pensieri, diventa il centro attorno al quale si organizza tutta la vita. Di conseguenza nasce il bisogno di essere rassicurati dall’amore dell’altro, un suo sguardo dona piacere intenso, il dubbio di non essere ricambiati arreca dolore profondo e disorientamento.

Dopo questa prima fase dell’innamoramento bisogna però fare in modo che il rapporto evolva e questo è fondamentale per la sopravvivenza della relazione e il senso di sicurezza all’interno della coppia.
Il periodo in cui si è quasi una sola persona è seguito dalla fase della differenziazione dal partner ed è proprio in questo periodo che emergono le differenze tra i due più che le cose che si hanno in comune seguita dalla fase dell’”esplorazione”. Quest’ultima è una fase delicata che non tutte le coppie riescono a superare senza problemi. È la fase in cui si comincia (o ricomincia) a coltivare interessi non condivisi, a riscoprire hobby o rivedere amici trascurati. È una sorta di momentaneo allontanamento che corrisponde ad una riscoperta di se stessi, di quell’IO che per un po’ era stato fuso con l’altro. Superata questa fase la coppia può essere pronta a “riavvicinarsi” e a iniziare una progettualità comune, basata sull’accettare l’altro per come è realmente. A questo punto il sentimento ha messo radici più profonde.

Un eterno innamoramento senza questa “maturazione” del sentimento potrebbe essere una condizione molto faticosa per la coppia, che vivrebbe perennemente in un innaturale stato di allerta, in quella fusione e dedizione totale al partner che pregiudica la crescita personale.

Diventa perciò molto importante capire che, costruire e progettare insieme, conoscersi profondamente e rispettarsi, non impedisce certo al cuore di battere ancora se il partner si presenta con un regalo inaspettato o organizza una cenetta per festeggiare una ricorrenza. Solo così si potrà continuare a stare bene con il proprio partner anche dopo anni che si sta assieme.

Dott.ssa Susie Baldi
Psicologa/Psicoterapeuta

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